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15, 16 e 17 giugno eccedettero i sei mila uomini per giorno, con carriaggi, cavalli ed artiglierìe; cosicché occupaté tutte le case, i luoghi pubblici e privati, non si risparmiò la stessa chiesa parrocchiale e tutte le altre.

La maggiore affluenza di queste truppe continuò sino alli dodici del successivo luglio; cominciarono poscia a defilare i trasporti di tutti i suddetti reggimenti, e gli ospitali loro, numerosi di impiegati e di attrezzi; ed in quest’occasione si stabilì in paese un ospitale militare interinale nell’oratorio di sant’Anna ed in una vicina casa, ove venivano collocati gli ammalati ed i feriti nei primi fatti d’arme seguiti al Sempione: e sebbene non arrivassero che al numero di trecento, fu però grave e dispendioso al comune di Arona tale stabilimento per le sovvenzioni dei viveri, letti, medicamenti e mezzi di trasporti quotidiani, che durarono sino al 10 di agosto. La fornitura specialmente dei trasporti si rendeva semprepiù difficile di giorno in giorno, perchè la soldatesca ed anche i comuni dello stradale superiori ad Arona costringevano i conducenti a continuare il cammino, ed a tanti toccò di recarsi persino a Sion ed a Ginevra. Molti si disperdevano per timore, e a molti altri dalla soldatesca furono fatti a pezzi i carri, ed arbitrariamente a loro tolti i cavalli ed i buoi che li conducevano. Fu assai buona sorte che durante questo passaggio sia stato propizio il cielo senza averlo impedito o con pioggie, o con altre intemperie; diversamente sarebbe stato maggiore il disastro a quei paesi pei quali transitò l’armata.

Dalle annotazioni del comune risulta essere passati per Arona diretti al Sempione dal tre di giugno alti trenta di luglio settantacinque mila uomini di truppa di linea; dieci