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252 | memorie storiche di arona |
turbine impetuoso tuonò, balenò, e poi per favore d’un vento propizio che scosse le ingolfate nubi ritornò la calma ed il ciel sereno. Si apre ora la scena ad un novello ordine di cose, che quanto più prossimo all’età nostra, sarà altrettanto più gradito, potendone accertare in modo indubitato la realtà per essere stati testimonii di vista.
Coronati di un esito il più pronto e felice li rapidi progressi dell’armi delle potenze coalizzate, si vide tosto realizzato il lodevole impegno delle medesime di volere che le cose fossero rimesse nello stato in cui si trovavano prima dell’invasione francese: in conseguenza di che nella mattina del giorno 16 di maggio di quest’anno al suono di tutte le campane, ed allo sparo del cannone vennero qui pubblicati gli editti del re di Sardegna Vittorio Emanuele, 25 aprile ed 11 maggio, coi quali il dipartimento dell’Agogna si dichiarò riunito al Piemonte come parte integrante i dominii, della real casa di Savoia, che gli apparteneva di pieno diritto prima dell’invasione francese. Se li nostri padri esternarono la maggiore loro soddisfazione allorché in dipendenza del trattato di Vorms queste provincie vennero staccate dal ducato di Milano ed unite al Piemonte, non fu certamente minore in questi giorni l'esultanza degli abitanti del Verbano, e specialmente di Arona. Il luttuoso quadro delle vicende che turbarono per quattordici anni queste contrade, e particolarmente Arona per li continui passaggi di truppe, per l’annichilamento del di lei commercio, li pericoli di assedio a di devastazione, dai quali fu spesse volte minacciata, posti a fronte delle lusinghiere speranze d'un migliore avvenire, che venne promesso dal legittimo governo, diedero luogo a giusti trasporti di esultanza, ed a sincere dimostrazioni