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e del suo castello - libro nono 227

La leva militare ordinata doversi fare sugli avanzi delle classi dell’anno 1808 a tutto il 1813 aveva indisposti gli animi, ed il numero de’disertori e renitenti si era accresciuto a segno che questa leva non ebbe effetto. Covava intanto un fuoco che si tenne coperto sino a tanto che le operazioni militari delle potenze coalizzate contro la Francia presero un aspetto di decisa superiorità e di sicuro vantaggio, e se ne manifestò l’esplosione in un modo straordinario. Si unirono disertori militari, renitenti alla coscrizione, persone di campagna, operai, e persino delle donne, armati quasi tutti di fucili, di sciabole, e di altre anni da taglio, di bastoni e forche, e piombarono in massa sul borgo di Lesa, ove abbruciarono indistintamente tutte le carte di quell’archivio comunale, sotto pretesto di voler distruggere le carte della coscrizione e della tassa personale. Passarono quindi a fare altrettanto nella comune di Nebbiuno, e nel giorno diecisette di aprile sorpresero in numero di circa quattrocento verso le due ore pomeridiane inaspettatamente Arona, e piombando sulla casa municipale, spogliarono l’archivio di tutte le carte e le abbruciarono. Spezzati quindi gli scaffali, le tavole, le sedie, e quant’altro di mobile vi si trovava, corsero furibondi al locale della vice-prefettura, contro di cui inveirono terribilmente cercando a morte il vice-prefetto, che per buona sorte non rinvennero per essersi a tempo sottratto a tanto furore; onde fecero man bassa sulla maggior parte delle carte di quell’ufficio, sui mobili tanto del medesimo che dell’abitazione del vice-prefetto, cosicché in poco d’ora quel locale venne ridotto ad un deserto. Copriva inallora la vice-prefettura il cittadino di Cesena Paolo Brighi, che aveva alli 16 aprile 1812 rimpiazzato il defunto vice-prefetto