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rende facile il trasporto delle merci provenienti dai suindicati luoghi, e mentre convince della felicità della di lei posizione, gli assicura un costante e fiorito commercio. Il vantaggioso punto su di cui è situata, è forse stato, a mio credere, e giusta il sentimento de’meglio versati, la vera causa dell’origine e del suo incremento, certamente più verosimile delle squisite favole, che si studiano da molti, i quali, scrivendo della patria, non arrossiscono di affiggerle a capriccio i più luminosi principii, smentiti non di rado dai monumenti posteriormente venuti alla luce, abusando spesse volte a man franca delle tenebre dell’antichità venerabile, e della verità, che forma il primo carattere dello storico.

La cronaca aronese è il primo documento che si affacci a chi prende a parlare di Arona. Questo buon manoscritto che si conserva nell'archivio della chiesa di Santa Maria, riferito da molti accreditati scrittori, 1 contiene gli atti e la relazione del martirio di varii santi, ed accenna sotto l'anno 965 la traslazione da Perugia ad Arona dei corpi de’ santi martiri Gratiniano e Felino. La sostanza della narrativa è la seguente: — Adamo (od Amizone, come promiscuamente dalla cronaca e dagli scrittori viene nominato) conte del Seprio, e capitano di Ottone I imperatore, avendo incorse le censure ecclesiastiche fulminate dal Sommo Pontefice Giovanni XII, per avere tacitamente permesso alle sue truppe nella presa di Roma varii disordini, fra i quali l’incendio della chiesa di san Paolo, essendo stato colpito da insolito morbo, che gli rese immobile un

  1. Dai Padri Bolandisti a pag. 24; dal Marchisio a pag: 51; da Galvagno Fiamma al tit. XI, Rerum Italicarum; dal Corio, storia di Milano a pag. 23; da Giovanni Mabillon in Itinere italico, a pag. 21 e 212, ecc.