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e del suo castello - libro nono 225

Pendevano le vertenze colla Santa Sede. Gli inglesi molestavano la Francia, e l’Italia e la Russia li travagliava in guerra, quindi nascevano le solite conseguenze di passaggio di truppe, di imposte e requisizioni incalzanti, e di premurose leve militari. Il passaggio di truppe nel 1812 a calcoli fatti per Arona fu di ventidue mila. La leva nel 1813 è stata doppia, cioè l’ordinaria e l’anticipata pel 1814, e si ebbe inoltre dietro superiore ordinamento a fare al governo un dono gratuito di cavalieri armati ed equipaggiati, ed Arona col suo cantone ne somministrò quattro, ed avrebbe dovuto soggiacere a maggiore sacrificio per la disposizione del reale decreto 22 ottobre ordinante la vendita dei beni comunali a favore della nazione, se non avesse trovato l’espediente di rappresentare che la situazione del paese, soggetto a continui passaggi di truppe (come lo era in fatto), era in bisogno di tenere dei locali per alloggiarle; ed indugiatosi anche con destrezza a darne la consegna, ha potuto conservare intiero il suo patrimonio; essendosi però dal demanio venduti due molini ed un prato del comune di Paruzzaro, ed alcuni pochi beni di quelle di Dormello, ambedue allora frazioni di Arona, il valore de’quali beni postosi, come veniva ordinato, sul monte dello Stato, pagava questo agli spropriati comuni il reddito alla ragione legale. I passaggi di truppe rappresentati al governo erano pur troppo veri, ed egli stesso li sapeva, e dalli 2 alli 13 di dicembre di questo ultimo anno transitarono per Arona sei mila uomini di truppa italiana, reliquie di diversi reggimenti e divisioni della grande armata che militando per la Francia soffrirono il grande rovescio nella Russia.

Supplisce alla mancanza di singolari eventi degli ultimi