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E fra le esultanze di quest'anno è memorabile quella della venuta alle isole Borromee delle Loro Altezze Reali il Principe Viceré colla sua sposa Principessa Amalia e la Regina Ortensia, avvenuta alli 22 di settembre, passando sì nell’andata che nel ritorno per Arona. Non tralasciò in questa circostanza la casa Borromeo di spiegare la grandezza e magnificenza che a sì grandi ospiti si convenivano; e fra i migliori ornamenti è stata la superba illuminazione di tutta l’Isola Bella, e delle altre, alla quale fecero eco tutti i paesi circostanti al lago, talmente che il Verbano nel luogo della sua maggiore ampiezza arrideva in modo uniforme e delizioso a tanta allegrezza. I comuni poi andarono a gara nel presentare alle Loro Altezze e tempii, e padiglioni, e guglie, e varii altri singolari intrecci natanti sulle barche. Il podestà di Arona con due membri municipali si portarono colà ad inchinarle presentandole un superbo fuoco d’artificio su di una nave vagamente ornata; e su di un’altra grossa nave si eresse e presentossi una gran macchina rappresentante il castello di Arona, che illuminato faceva la più vaga e maestosa mostra, e dava rimbombo alle vicine montagne colle continue salve dell’artiglierìa di cui era munito. La novità della cosa aggradì sommamente ai reali personaggi, e riscosse l’universale applauso. Tutte queste cose congiunte ad una sera pacifica, al cielo sereno, e al lago tranquillo, compirono nel modo più desiderato e soddisfacente un sì fausto avvenimento.

Gli anni di cui dobbiamo ora parlare 1812 e 1813 non offrono sul particolare di Arona eventi tanto interessanti quanto importi la pena di doverli riferire. Le popolazioni allora stavano intente agli alti andamenti delle cose di Stato.