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e del suo castello - libro nono 215

popolazione di 61,551 abitanti soggetti a questa vice-prefettura a cui spettavano le ispezioni economiche e di polizia. Coprì pel primo questa onorevole carica l’avvocato Giuseppe Maffioli-Luatti di Borgoticino, che sui primi di settembre assunse colla debita dignità il suo uffizio.

Era da credersi, che siccome allontanati e depressi i nemici, e consolidato in un potente principe il dominio d’Italia si sarebbe per lungo tempo riposato all’ombra della pace; ma gli eventi, che non misurano i loro andamenti dai bisogni delle popolazioni fecero sperimentare un ben diverso calcolo. Non era appena assunto al trono Bonaparte, che si fecero sentire alcuni rumori di guerra; e questi si confermarono coll’incalzante premura che si faceva dal governo per ultimare la strada del Sempione. Venne a visitarla in settembre, passando per Arona, il Consultore di Stato Paradisi, che la trovò già ridotta praticabile ed in buona forma, ed alli nove di ottobre la visitò lo stesso viceré d’Italia Eugenio Beauharnais, che passò per Arona in un perfetto incognito, e tragettato a Laveno, si restituì alla capitale. Emanata la dichiarazione di guerra dalla Francia contro l’Austria si viddero tosto discendere dal Sempione grossi corpi di soldati francesi diretti al milanese. Cento grosse barche sono state requisite per la formazione dei ponti sul Ticino e sul Po, onde servissero di passaggio alle truppe. Arona fornì una grossa barca, la quale munita di cannone, di provvigioni e di armati, percorreva invigilando sul lago, e proteggeva il militare passaggio. Ordinata la guardia nazionale, che comprendeva tutti i maschii dagli anni dieciotto alli cinquanta, marciò sui primi di ottobre unita in corpo a Ferrara per guardare quella città e le adiacenze, attesoché l’armata