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i generali austriaci Laudon e Wukassowich permantenere le comunicazioni coll’armata austro-russa sparsa nel Piemonte, nell’Ossola, e verso la Svizzera. La guarnigione di Arona in quest’epoca era di mille duecento uomini alternativamente cambiata. Si figuri ognuno come stesse il povero municipio costretto ad incessanti forniture, e frastornato dai riclami dei particolari gravati di alloggi e di cotizzi; ma i cotizzi e le altre requisizioni non erano bastanti a provvedere al tutto, si dovette dar mano a vendere parte del patrimonio del pubblico, poiché era anche difficile in quei momenti di trovare denaro a prestito.

Le leggi intanto e gli ordini relativi all’amministrazione pubblica emanavano promiscuamente tanto a nome del Re di Sardegna quanto dell’armata austro-russa; ed il commercio era interamente cessato per l’enorme decadimento della carta monetata del Piemonte, e per la circolazione delle cedole di banco austriache. Nè mancavano in questi tempi motivi di timore oltre i già sofferti, dacché il generale Nobili staccatosi con due mila uomini di truppa austriaca dalla colonna russa stazionata negli svizzeri, si portò in Arona, dove requisì viveri e foraggi pél suo corpo, sotto comminatoria del saccheggio ove non gli fossero forniti entro due ore. Fu forza adattarsi all’imperioso ordine, e soffrire gl’insulti che questa truppa arrecò ad alcuni individui del paese; e per ben due volte un altro corpo forte di tre mila armati, sotto il comando del principe di Roan che guardava le gole dell’Ossola, sulla voce d’arrivo di truppa francese su quella frontiera, si ritirò in fretta da’suoi posti, tradusse l’artiglieria in Arona; la smontò facendo abbruciare sulla piazza i di lei carri,