Pagina:Memorie storiche di Arona e del suo castello.djvu/211


e del suo castello - libro nono 197

Arrivavano e ripartivano in questo mese a vicenda varr corpi di truppe tedesche di diversi reggimenti, sinchè nel giorno venticinque giunsero cinque compagnie di fanteria del Bannato, che si stabilirono a guarnigione sotto il comando del capitano austriaco Eyler, a cui si aggiunse un tenente d'artiglieria. Quale sensazione abbia fatto negli Aronesi la vista di questa nuova truppa inallora non troppo bene ordinata al confronto della precedente vivace e gaia per istinto, egli è ben facile l’immaginarlo. Attese tosto questo comandante a far riparare e fortificare maggiormente la Rocca sotto la direzione dell'ingegnere provinciale Elia. Si sono levati i pezzi di cannone che erano inservibili, con una quantità di fucili, spingarde, corazze ed armature antiche, speditosi il tutto al deposito in Pavia. Si distrussero i molini a mano ed altre manifatture e macchine interne per dilatare le caserme, e si fortificò la gran torre che ergevasi sulla maggiore elevazione del Castello, essendovisi appostati due pezzi di cannone. Sono state intanto precettate molte comuni dell’alto e basso Novarese a dare un contingente di muratori, falegnami, zappatori e manuali d’ogni sorta, ed ai possidenti furono requisiti i legnami, le travi ed i materiali occorribili per questa ristaurazione, a cui si mise mano anche nell’esterno col maggiore impegno. Si eresse una batterìa al torrione che guarda il paese, altra sul muro verso mezzodì che domina la sottoposta campagna, ed altra sul maggior torrione a tramontana. Gli steccati vennero raddoppiati, si suddivise il forte in tre ritirate con ridotti, e questi posti si munirono di bastante artiglierìa, cosicché in poco di tempo si trovò ridotto a lodevole stato di difesa. Pendente questa riordinazione vennero a stabilirsi in Arona