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e del suo castello - libro primo 7

e scopronsi colà di tanto in tanto degli avelli, delle urne cinerarie, che pare sia stato nei tempi antichi un luogo di maggiore considerazione di quello che ora non è. Si vuole che il suo nome indichi un luogo in cui si riscuotevano i tributi, cioè il Teloneo; l'essere però posto in mezzo di estese foreste, che ancora esistevano un secolo fa, mi induce ad opinare diversamente. L'antica torre di Scesé, ed il delubro colà poco discosto sulla strada per Gattico non sono certamente opere tanto posteriori all'era volgare.

Arona adunque, collocata nel mezzo di queste antiche regioni, non poteva al certo restare sconosciuta a quelle tarde età; e se poi aggiungeremo, che in molte epoche, e particolarmente in quella della formazione della strada del Sempione, furono fra i patrii ruderi scoperte delle monete romane di diverso conio, e soltanto nel 1837, escavandosi a piè dello spalto di mezzodì, se ne sono trovate delle altre degli imperatori Massimino, P. A. Germanico, Commodo, Antonino Pio, Gallieno, e di Augusto Germanico, che lo scrittore presso di se conserva, più provata ancora e stabilita resterà l’antichita del luogo. Ed argomentando poi, che essendo stata Milano la sede di varii imperatori romani nel quarto e posteriori secoli, e dichiarata da Costantino la capitale della parte settentrionale dell’Italia, non potevano queste regioni, così a quella metropoli vicine, essere spopolate; e specialmente questa località tanto favorita dallo sbocco del lago nel Ticino, ed al passaggio per l’alpi da un canto, e per il Piemonte dall’altro.

Sono differenti ed assai discordi le opinioni degli scrittori sull'etimologia del nome di Arona, e sull’essere stata costrutta prima o dopo del suo castello. Vi fu chi allegò,