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memorie storiche di arona |
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passò a Laveno, e si portò da Intra al campo sopra Feriolo, col pensiero di rivoluzionare questa provincia, resero celebre e ben disgustoso quest’anno. Riunitasi quest’orda di gente
indisciplinata nel giorno 13 di aprile nel suindicato luogo dopo di avere poste a contribuzione i comuni per cui passava, e manomessa la cassa regia di Pallanza, con animo
determinato di piombare sul forte di Arona per impadronirsene, eccittò la vigilanza di questo governo, che chiamò tosto un corpo di truppa per farvi fronte; e nella sera del giorno 15 dello stesso mese convocò un consiglio generale di tutti i capi di famiglia per deliberare sul modo di difendersi dall’invasione che era imminente, massime sul dubbio di ritardo della truppa, e venne deliberato, che li cittadini unitamente armati dovessero vegliare: si raddoppiarono intanto le guardie alle porte ed alla Rocca, e si sono accesi varii fuochi ; ma nella notte istessa giunse in Arona il reggimento svizzero Baeman col suo treno d’artiglieria, che stava al soldo del re, e nella mattina seguente arrivò un altro forte distaccamento del reggimento della marina, i quali uniti s’avviarono indilatamente
verso il campo dove eransi trincerati i rivoltosi, i quali dopo un gagliardo attacco furono sbaragliati. Parte lasciò la vita sul campo, parte fuggì a precipizio per quei gioghi
alpestri, e parte fu fatta prigioniera di guerra, tradotta alle carceri, ed in questo forte, e dopo un consiglio di guerra fucilata in varie comuni. Il terrore ristabilì per
qualche tempo la calma, sebbene lo vicinanza del milanese già fatto repubblicano non lasciasse di concitare gli animi della gioventù, solita per lo più a seguire le novità, ed è
lasciarsi inconsideratamente trascinare negli eccessi, dei quali poi paga soventi ben caro il fio.