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e del suo castello - libro ottavo 189

erosa e mista, con cui potè fare fronte all’eccessivo prezzo delle granaglie ed altre, derrate, causato anche in parte dalla sterilità dell’annata; e parrà incredibile che uno scudo d’argento da sei lire di Milano valesse lire ventiquattro in eroso-misto, e che su questa proporzione sia asceso il valore dei generi.

Ma suonavano già sulle vette alpine le galiche trombe, ed agli spiegati vessilli calando le audaci legioni per quelle sinora credute quasi inaccessibili balze, presentavano la fronte alle appetite contrade italiane, e le avrebbero rapidamente raggiunte, se la valentìa delle armi piemontesi e dei confederati, favorite dalle naturali posizioni dei monti, non le avessero opposta grande resistenza. I timori però e le inquietudini divenivano sempre maggiori ad onta ché sul principio del 1798 sia stato notificato l’abbrucciamento di tanti regi biglietti per l’ingente somma di ventidue milioni di lire. Questo rimedio però non portò lo sperato successo sulla monetazione, giacché attesa l’occupazione eseguitasi dalle armi francesi del ducato di Savoia e del contado di Nizza, si è concentrata tutta la carta monetata nel Piemonte ed in queste provincie, per modo che si arenò intieramente il commercio, e crebbe più che mai il prezzo dei generi.

L’epizoozìa nelle bovine, che già da due anni infieriva; la scarsezza dei grani, che se non è reale nei tempi di torbidi, si fa nascere da chi pensa a trarre partito dalle occasioni; il rilassamento del commercio, e molto più l’infelice attentato di una banda di gente di varie età, condizioni, e patria, che partita dai contorni di Milano (già stato occupato dalle armi francesi, sino dalli 7 maggio 1796; e proclamato libero con tutto quel ducato li 9 luglio 1797)