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e del suo castello - libro ottavo 183

la persona che le ha ordinate sogliono trascurarsi, e tutto ritorna al disordine ed alla licenza. Questo periodo, di tempo non turbato dai timori di guerra, nè da altro sconvolgimento politico, è stato propizio per l’interno sistema di Arona e per il compimento di alcune opere tendenti a migliorarne il fabbricato. Cessato il collegio Gesuitico per l’abolizione di quella religione seguita nell’anno 1773, e nel libro quinto di quest’opera riferita, si pensò al riordinamento ed alla continuazione delle pubbliche scuole, sostituendo ai Gesuiti altri valenti soggetti, conestando le classi d’istruzione sino alla rettorica colla riunione delle scuole che già esistevano ordinate da privati, ed incorporate ad alcuni beneficii, cosicché poterono ancora mantenersi in grido, e dare lustro al paese; e quantunque si erigesse in Pallanza il collegio delle scuole per la provincia, quelle di Arona si viddero sempre molto frequentate particolarmente di studenti della riviera d’Orta, della Vallesesia , ed anche del basso Novarese, che forse amavano preferire questo ad un più lontano paese. Abbiamo già veduto come dopo l’abolizione dei Gesuiti sia stato coi loro beni venduto dal demanio anche il locale del loro collegio, che abbracciava una buona parte del paese, il ricco compratore attese tosto a ridurre quel chiostro in forma di civile abitazione fissandovi la sua residenza e quella del suo agente. Dieci anni dopo a spese dell’onorato canonico di questa collegiata Giovanni Francesco Rossoli, patrizio Aronese, venne fatta rischiarare per mezzo di una specola la cappella laterale a sinistra dell’altare maggiore della chiesa di Santa Maria, dedicata alla Natività del Redentore nel presepio. Rimosse le antiche statue di cotto rappresentanti la Sacra Famiglia, fece dipingere detta