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segretario col titolo di insinuatore, riceve e conserva le copie di tutti gli atti pubblici rogati dai notai ; ne applica e riscuote le tasse, custodisce gli atti originali de’notai defunti o dimissionarii, e ne rilascia le copie ai richiedenti. I primi istromenti di questo archivio sono del 1475 del notaio aronese Giovanni Filippo Caccia, e di altri notai successori della medesima famiglia. Non può mai abbastanza essere lodato un così utile stabilimento; se fosse stato instituito qualche secolo prima forse non saremmo così all’oscuro dell’origine di tanti diritti e prerogative, ed i rogiti degli antichi notai avrebbero certamente apportato una maggior luce alla storia, ed una migliore sicurezza sulle proprietà, le quali per mancanza dei documenti soggiacquero in certe epoche alla usurpazione dei prepotenti.

La perdita degli atti notarili anteriori a quelli che esistono noi la riputiamo avvenuta dalla pratica che concedevano i commissari di Arona anche a persone non rivestite della qualità notarile di ritenere le minute dei loro maggiori, ed anche quelle appartenenti a famiglie estranee, con autorità di rilasciarne le copie; e benché tale facoltà non fosse duratura che per un anno, veniva ella prorogata alla richiesta dei detentori, dai quali pare che non si esigessero poi tante garanzie, nè si usassero tante cautele per la restituzione delle minute presso di loro depositate in caso di morte o di non rinnovata licenza. Gli atti del già nominato notaio Giovanni Filippo Caccia ci danno la prova di questa pratica. Nell’anno 1489 alti 42 di gennaio certo Pietro Martire di Castelletto fu autorizzato levare le copie degli atti notarili di Bartolomeo suo padre. Alli 16 febbraio del medesimo anno Giacobino Ponzoni