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e del suo castello - libro ottavo 169

a quasi tutto il 1747 per la forte epidemìa spiegatasi nei contorni, che eccittò la vigilanza del governo, e non cessò che sul finire di settembre malgrado le più energiche precauzioni adottate ; ma non era del tutto cessata l’epidemìa negli uomini, che passò nelle bovine, e ne fece il più orrendo flagello per tutta la primavera e l’estate del 1748, e tanto si diffuse, che alti cinque di dicembre si ebbe a fare un trattato tra la Francia, il re di Sardegna, ed il ducato di Milano, con cui si adottarono le più grandi precauzioni onde impedirne i progressi, ma con poco frutto, dacché nel territorio di Arona e vicini, perirono i due terzi delle bovine. Continuò l’epizoozìa anche gran parte del 1749 che per arrestarla si erano oramai esauriti tutti li possibili mezzi. Ha contribuito anche a qualche disordine del mercato e delle contrattazioni la emanazione in detto anno di una grida monetaria del piemonte, che dichiarava fuori di corso le monete erose del ducato di Milano, e della repubblica di Genova, e diminuiva il valore dell’oro e dell’argento. L’uso inveterato in questo, e nelli adiacenti paesi di valersi di dette monete era non lieve ostacolo all’esecuzione della grida, tanto più che pubblicatasi questa in un giorno di mercato, fece cessare immantinenti ogni contrattazione, si spiantarono li panchi, si chiusero le botteghe, e sarebbero avvenuti più gravi disordini se i rappresentanti del pubblico non avessero tantosto supplicato ed ottenuto dal Sovrano, che fosse ancora tollerato in questa provincia il corso dell’antica moneta di Milano; cosicché cessarono le inquietudini e si rinnovò il commercio1.

  1. Atti municipali.