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simento delle terree dei caseggiati, e l’ufficio delle poste. In ordine al censo, trattandosi di operazione lenta e che assorbì lungo tempo per la misura, e per il conto di perequazione, fu portato a tard’epoca. Quanto all’ufficio delle poste, toltone alcune variazioni di poco momento comandate dal cambiamento dello stato, dalle circostanze locali; e dall’attività del commercio, non si fece all’istante cambiamento sostanziale, che non poteva farsi con successo sino a tanto che non si fossero prese quelle prudenti misure che avrebbero potuto suggerire il tempo e l’incremento mento delle cose, e specialmente sino a tanto che non fossero riformate le strade principali.

Arona in questo tempo, ed anche nelle anteriori età, non contava altra strada per dar capo ai superiori paesi che la sola via di lago, non potendo io considerare per una strada quell’angusto e tortuoso sentiero, che sortendo al nord del paese, correva le sinuosità del littorale ora sotto a pergolati, ora dentro a valli, ora su dirupi, ed a spesse tratte interrotto da rivi e torrenti non muniti di ponte. L’unica e praticabile via era quella che metteva sulla direzione di Novara da un lato, e di Borgomanero dall’altro, entrambe però assai incomode e male riparate, non conoscendosi ancora a quei tempi il metodo regolare di formarle e mantenerle. Nulladimeno non andò molto che in Arona si stabilisse la posta-cavalli1.

Il mercato di Arona non ostante il distacco del ducato con cui aveva le più forte relazioni, si mantenne tuttavia in buona attività. Soffrì però in parte negli anni 1746

  1. Si verificò nel 1754 dopo che per ordine governativo si sono riparate le strade.