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e del suo castello - libro ottavo 165

dall’Imperatrice Maria Teresa d’Austria le provincie dell’alto e basso Novarese, Arona dovette da questo punto obbedire alla novella potenza, e vedersi pochi giorni dopo evacuato il Castello di tutte le munizioni di guerra e di bocca, e della numerosa artiglieria di cui era ben fornito.

Appena entrato in possesso il nuovo regnante e sulla nota di ragguardevoli soggetti che gli venne data dal feudatario conte Renato Borromeo, nominò a castellano del forte ed a governatore del paese il conte di Burry Carlo Giuseppe Cacherano Osasco della Rocca, il quale secondo la consuetudine è stato legalmente investito1 previa la cerimonia della prestazione del giuramento di fedeltà a mani del feudatario, che era considerato come governatore perpetuo di Arona e del forte. Si stabilì in quest’anno un presidio di soldati veterani che abitavano nelle due caserme della comunità, l’una esistente in vicinanza della porta detta del Sasso2, dove tuttora esiste; l’altra denominata il Quartiere Pertossi, che sta vicino all’oratorio di Sant’Anna. I posti di guardia della piazza e della porta detta di Novara si guardavano da questa milizia, e quelli del forte e della porta del Sasso erano custoditi dai soldati locali denominati della Rocca sotto l’ispezione del governo, di un maggiore di piazza, e di un ufficiale commissario di guerra, allora chiamato ufficiale del soldo. Così è stato sistemato l’ordine interno di Arona quanto all’ordine militare. La polizia del paese fu applicata al governo, il quale da quest’anno in poi pubblicava il suo particolare proclama relativo alle osterie e ad altri rami di polizia. Le autorità civili sono state dal

  1. Con atto 6 ottobre 1744 ricevuto Borromeo.
  2. Abbiamo detto altrove che questa denominazione la prese dall’essere detta porta situata in vicinanza del Sasso su cui sta la fortezza.