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e del suo castello - libro settimo |
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Non fu minore la gelosia di questa piazza sotto gli austriaci di quello che lo fosse precedentemente sotto la Spagna. Si tolsero quindi dalle porte e dai luoghi apparenti le armi di Spagna, sostituendovi le imperiali ; si riconobbero dal nuovo regnante li diritti e le prerogative del feudo, e venne nel 1707 dal feudatario confermato il succennato colonnello Carbonara in governatore di Arona e del forte. Sono state anche confermate le autorità civili, e le cose camminanano pressoché sul medesimo piede del governo della
Spagna,, le di cui consuetudini relative al governatore ed ai militari sono state mantenute. È una prova non dubbia, che questa piazza anche sotto il regime dell’Austria fosse considerata come importante, l’esservi stato nell’anno 1713 alloggiato il principe di Lictenstein generale delle armi austriache, e comandante le truppe stazionate in questo
presidio in numero di duemila fanti, e di cento cinquanta cavalli. Non fu che sotto il regime di Carlo VI subentrato nei dominii dell’imperatore e duca di Milano Giuseppe I, che provò l’Italia ed il ducato una perfetta calma, e perciò: da questo forte, che inallora era Comandato dal governatore don Giuseppe Pozzi, di cui prese possesso nel 1748, venne diminuita da principio, e quindi levata intieramente la guarnigione, essendovi stato sostituito un corpo di centocinquanta veterani tedeschi. Ma fu di breve durata il riposo d’Italia sotto il governo di questo pacifico prìncipe, perchè la di lui morte servi di pretesto ai Borboni di Francia, di Spagna, e di Napoli per movere guerra alla di lui figlia Maria Teresa, che pendente l’età minore di Giuseppe II ne reggeva gli stati. Per questi movimenti la piazza ed il forte di Arona vennero nell’anno 1733 di nuovo posti in istato di difesa. Il governatore, che era