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e del suo castello - libro settimo 157

È stato ben breve anche il comando del già detto governatore don Sebastiano Castilione, giacché ritrovasi, che alli dieci di novembre del 1687 fu dai Borromei investito il colonnello don Lodovico Buzzi, che rimase in carica per tutto il 1698 essendovi nel principio del 1699 stato surrogato il contee colonnello don Bartolomeo Carbonara spagnolo. Toccò al governatore Buzzi il dispiacere di vedersi sotto gli anni del suo comando rinnovato il disastro già avvenuto in questo castello alli nove di luglio del 1675; benché egli non abitasse nel castello, come in quel tempo solevano li suoi antecessori. Correva il giorno ventesimo di luglio del 1688 che elevatosi un forte temporale a poca distanza della Rocca, vi cadde il folgore che uccise le sentinelle vicine, scaricò una grandine di sassi sopra il paese, e scosse con terribile impeto le case1, vedendosi anche oggidì alcune fenditure dalla cima alle fondamenta, massime in quelle che erano più vicine al forte, e le più elevate. Si ascrisse a prodigio l’essere stato preservato un grande magazzino di polvere a poca distanza dal luogo in cui era caduto il folgore. Un altro consimile fatto avvenne alli cinque di aprile del 1759 in cui scagliatosi il lampo sulla gran torre del castello, e serpeggiando intorno alla medesima vi ruppe un angolo e la porta, entrò, e sortì dal volto senza incendiare cento e più barili di polvere colà contenuti, che toccavano sino al volto stato dal folgore traforato. Forse colle precauzioni a giorni nostri introdotte si sarebbe potuto riparare a disastri di tal fatta.

Il rimanente di questo secolo fu per Arona un continuo flusso e riflusso di truppe e non trovansi altre memorie

  1. Domenico Macogno, corografia lib. 1.