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opere di pietà che promosse, alzò nell’anno 1662 dalle fondamenta la maestosa fabbrica dell’ospitale sotto il titolo della Ss. Trinità per contro alla collegiata, riducendo così l’ospitale preesistente, che consisteva in un fabbricato insufficiente all’alloggio degli infermi, a vera forma di ospitale. Chiunque osservi questa spaziosa e solidissima fabbrica potrà facilmente convincersi dell’egregia spesa che sarà costata, e potrà da ciò misurare quanto potente e liberale fosse questo lodevole arciprete. Raccolse poi varii legati e si procurò lasciti ed eredità colle quali accrebbe il patrimonio de’poveri e stabilì la sussistenza all’ospitale. La torre che s’innalza vicino alla chiesa di Santa Maria, di cui ebbimo poc’anzi a trattare, riconosce per suo ristauratore questo arciprete, che la volle ordinata sopra vago disegno per uso di campanile, allo stato in cui la vediamo al presente. Costituì inoltre il prodotto per l’onorario della cappella di quattro musici pel decoro delle funzioni solenni della collegiata1 e provvide per la manutenzione del lume avanti il deposito delle sacre reliquie della medesima chiesa2.

Sono state finora vane le ricerche di chi investigò per conoscere l’origine di questo ospitale. Le memorie più antiche che presentemente esistono nel suo archivio non sono che una scrittura dell’anno 1550 senza rogito, ed un’annotazione di crediti dell’anno 1558; è quindi forza il dire, che le guerre e gli incendii seguiti nel tempo delle rappresaglie delle fazioni abbiano fatto perire gli

  1. Il capitale di L. 1220 lo costituì del proprio per istromento 18 gennaio 1674 rogato Rampone, e L. 600 le procurò dai fratelli Emilio e Luca Vincenzo Miles di Arona.
  2. Istromento 3 settembre 1674 rogato Rampone.