Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
146 | memorie storiche di arona |
estere nazioni, sulle sponde della Sesia si demolivano le antiche mura e la famosa porta di Vercelli. Lavorarono sotto il comando del conte Ercole Visconti, capitano generale delle armi del re di Spagna per il ducato, e sotto la direzione del conte Vitaliano Borromeo giuniore delegato, permanente in Arona, settecento e più uomini chiamati dalle comuni dell’alto Novarese per le suddette opere di fortificazione, ed altrettanti del basso Novarese e della Vallesesia per la demolizione delle fortificazioni di Vercelli.
Fu appunto nel momento di queste opere esteriori al paese che il governo del ducato ordinò e fece eseguire, contro pagamento di lire 45,647 imperiali, la demolizione del convento dei Padri Cappuccini, chiamato il Monastero; stato fondato sotto gli auspicii di san Carlo Borromeo nell’anno 1571, forse perchè quel fabbricato avrebbe potuto servire di asilo ai nemici a danno della fortezza1. Non è quindi esatta la tradizione, ed errò chi scrisse che per cagione dell’aria insalubre di quella località abbiano dovuto i religiosi trasferirsi sul monte di san Carlo, come si dissé all’anno 1652. Ed appare di più l’inconseguenza di tale tradizione se si riflette che quei luogo è situato al pien meriggio; e molto bene difeso dalle arie di tramontana da un’alta e lunga collina, e che si vedono là vicini e sulla medesima direzione alcuni casolari di contadini che non soffrono incomodi di salute attribuibili all’aria, e campano sino a tarda età. Ora di questo locale.
- ↑ Vedansi gl'istromenti 14 febbraio 1656 e 5 febbraio 1658 del notaio di Arena Giovanni Rampone di procura ad exigendum illas libres imperiales 13,617 dicto V.o monasterio novo assignatas per illustrissimum Magistratum ordinarium Mediolani pro pratio monasterii veteris Aronae nuper demoliti occasione fortalitii Aronae et tuitionis dictae terrae, et arci ejusdem.