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con una narrazione, la cui memoria si bramerebbe che venisse cancellata, tuttoché propriamente questo paese in particolare non abbia gran-fatto e dolersene per gli effetti.

Si è già di passaggio notato, come fra le calamità che turbavano lo sconvolto secolo, siasi aggiunto il contagio della peste manifestatasi in Lombardia nel 1629 e che era stata una delle cause principali del ritardo all'erezione del colosso di San Carlo, ed al perfezionamento del suo Monte; ora ne accenneremo i particolari. Tre consecutive annate di fallanza nelle granaglie 1627, 1628, 1629 portata avendo una generale carestia in tutta la Lombardia e negli stati vicini, non tardò guari a manifestarsi il terribile flagello. Se ne ebbe il principio in novembre 1629 verso la città di Como e di Milano, recatovi dai soldati tedeschi, che vi alloggiavano, spediti per la guerra allora suscitatasi per causa della successione agli stati del duca Vincenzo Gonzaga, onde cacciarne i francesi, che avevano occupato Mantova e Casale sotto la scorta di Carlo Gonzaga. Posto tutto il territorio Lombardo nel più grave timore del minaccioso contagio, ogni paese procurava di adottare le più prudenziali misure onde preservarsi, od almeno ritardare, il più possibile che fosse, gli effetti funesti della pestilenza. Arona per il favore di trovarsi murata poteva sperare una maggiore sicurezza che le terre libere, alle quali è inevitabile l'immediato contatto con gli esteri. Trovo, che dai reggenti del paese sono stati fatti li 17 e 18 di maggio, 7 e 17 di luglio 1630 buonissimi ordinamenti1per impedire l'entrata in Arona delle mercanzie, e delle persone procedenti dall'estero, e

  1. Carta dell'archivio municipale.