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e del suo castello - libro sesto | 125 |
munificenza a quanto lo zio aveva ideato di fare a beneficio di Arona, in cui sebbene il nuovo porporato non fosse nato, aveva però le più intime relazioni di sangue e d’interesse, e per cui aveva anche ne’ più grandi suoi affari il più tenero attaccamento. Ecco in ristretto cosa scrive il Sassi nella vita di questo cardinale: Ǣgre ferebat Federicus oppidum illud, quod insigne ac pene venerandum reddiderat natali suo etiam cœlitus demissis radiis illustrato sanctus Carolus Borromceus, solo paræciæ titulo gaudens a cœteris minime distingui, quocirca meditatus est peculiari splendore illud augere. In primis autem Ecclesiam elegantia omni adornavit, pictoresque nominis celebrioris accivit, ut in ea Beata; Virginis Nativitati dicata quidquid ad ejusdem vitam spectabat esprimeret; dein collegium canonicorum instituit, atque archipresbiteratus dignitate illius præsidem ornavit anno 1603 annuis redditibus ex proprio ære assignatis.
Basterebbe questa succinta relazione per tramandare ai posteri l’attestato delle beneficenze rese a questa chiesa ed al paese dell’inclito porporato, se più segnalati doni ed opere grandi non rendessero necessaria la enumerazione. E benché altri prima di me siansi accinti a tale lavoro, non credo perciò di togliere il pregio delle loro fatiche se nel tenere il filo della storia dei tempi, non posso passare in silenzio quelle stesse cose, che essendo di grande importanza, e formando epoche singolari per Arona, lascerebbero un deforme vuoto se fossero omesse.
Aveva già prima del conseguimento della sede arcivescovile dato un contrassegno della sua affezione al luogo natalizio del glorioso suo zio san Carlo coll’erezione fatta nell’anno 1592 della bella chiesa di Santa Maria di Loreto,