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116 | memorie storiche di arona |
traslazione di questi santi, e penetrata in Perugia loro patria, si accesero li Perugini di un nobile desiderio di riacquistare almeno in parte le preziose reliquie de’ loro concittadini, per cui nell’anno 1745 rinnovarono l’istanza già da loro fatta nel 1648 con tanto calore, e con tali espressioni di tenerezza e di divozione, che gli Aronesi non hanno potuto negare a quell’inclita città una parte delle reliquie, che legalmente estratte, e riposte in un’urna adattata trasmisero a Perugia, ove furono con indicibile giubilo e pomba ricevute.
Narrati sin qui i distinti fatti per i quali la Compagnia di Gesù si era resa utile e desiderata presso la popolazione di Arona, discenderò all’epoca che ci portò la privazione di questo istituto. Correva già da qualche anno la voce, che questa religione potesse essere abolìta; ma difficilmente le popolazioni potevano persuadersene, vedendola sì bene radicata in quasi tutto l’orbe terrestre; ed Arona tanto meno se lo credeva, poichè è proprio di non credere ciò che non si desidera. Ma non era vana la voce sparsasi, perchè alli sedici di agosto del 1773 fu recata in Arona la certa notizia dell’abolizione di tal ordine, ed è stato nel medesimo giorno pubblicato il relativo Breve del Pontefice Clemente XIV (Ganganelli) dato alli 16 di luglio dello stesso anno, che non poco sgomentò il paese ed il vicinato, i quali da questo istituto sentivano diretti vantaggi. Qualche giorno prima dell’intimata abolizione i Padri alienarono i mobili e la ricca biblioteca che possedevano, e fu in questa circostanza che si sono smarriti variì importanti documenti dei Benedettini; ed alcuni dì questi in pergamene antiche vennero indi a qualche anno rimessi in parte alla biblioteca dell’Università di Torino,