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e del suo castello - libro quarto 103

posteriore. Risulta questa memoria dal testamento di certa Petrina Zerbi di Arona1, la quale caduta ammalata ex infirmitate pestis seu epidemiæ in territorio Aronæ et extra portam del Saxo, et versus fornaces, ordinò dei legati per la scuola di San Giuseppe, e per la chiesa di Santa Maria di Arona.

Morto sugli ultimi di ottobre 1535. Francesco ultimo dei duchi Sforza, e con lui estinta la linea de’ Sforza-Visconti, il ducato di Milano restò in potere di Carlo V prevalso a, Frangesco I, e questo forte venne nuovamente consegnato a’ suoi legittimi feudatarii, che lo possedettero senza ulteriore disturbo per alcun tempo; e da Giberto Borromeo, nell’anno 1554 è stato ristaurato dai danni sofferti per le passate guerre. Avevamo la memoria di questa ristaurazione nell’epigrafe in sasso che esisteva sulla parete verso mezzodì del secondo piano interno della grande torre che si erigeva sulla sommità della Rocca, ed era del seguente tenore: Turrim hanc amplissimam acerrimis Gallorum tormentis concidentem ac vetustate ipsa prope collapsam. Gibertus Borromeus divi Caroli V Romanorum imperaloris maximi invictissimique auspiciis fretus, hanc veluti arcis hujus propugnaculum validissimis hobtisus infensissimum. inslauravit anno salutis nostræ 1554. Le cause che fecero differire la ristaurazione del forte sino a quest’anno furono appunto le continue scorrerìe di armati e la terribile peste poco fa avvenuta.

A questo punto di storia possiamo ai nostri lettori dimostrare che quattro volte dacchè fu eretto sino a questa

  1. Del 21 giugno 1524, ricevuto Gabriele Annone notaro di Arona, esisiente nell'archivio municipale.