Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
e del suo castello - libro quarto | 95 |
che ne pretendeva ragioni1. È quindi vano il credere, che questo mercato siasi da Lesa ad Arona trasportato, come ne corre la fama; è però vero, che avvenute fra i due paesi delle contese circa l’esercizio dei rispettivi mercati, venne quello di Lesa nel 1312 levato e mantenuto quello di Arona2. L’archivio municipale non conserva che i posteriori documenti di questo diritto che contengono soltanto le sue conferme, poichè i primordiali titoli della sua concessione li dobbiamo porre con tutti quelli, che la fatalità dei tempi ci ha involati. Di questa verità ne abbiamo una prova in una carta dell’archivio, che contiene quanto il municipio di Arona disse avanti il magistrato straordinario di provvisione di Milano in occasione, che dal fisco ducale venivagli contestato tale privilegio; dal quale magistrato poi sotto li 15 dicembre 1687, emanò sentenza favorevole ad Arona. Disse allora il rappresentante del comune fra le altre cose: « Se per causa delle invasioni ed assedii dell’inimico francese due volte seguiti con totale sovversione di esso borgo, non si fossero smarrite tutte le scritture... » E la sentenza fu in questi termini: Ordinavit, et ordinat, declaravit et declarat, inharendo dicto regis fisco, manutenendam dictam communitatem oppidi Arona in sua possessione exercendi mercatum ut supra, servatis tamen in reliquis ordinibus in hac materia datis, et ita, etc.
Sui primi anni d’introduzione del mercato e qualche secolo dopo, veniva sicuramente esercìto sulla piazza ora detta di san Graziano, mentre: fino a’ giorni nostri quasi