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per avere il diritto di vicinato , di cui si trova ancora esempio nel 1739 nel qual anno due famiglie Reina e Bottelli stabilirono in Arona i loro traffici; e durò più ancora codesta costumanza, poichè con istromento 16 marzo 1760 ricevuto Greppi furono aggregati come vicini, cioè naturali del paese, la famiglia degli Albertis; ed altra dei Reina. Con questa prerogativa i non originarii di Arona venivano ammessi a godere dei diritti competenti ai naturali del paese, mentre in quel tempo non era facoltativo (in virtù probabilmente degli statuti) agli esteri di introdursi ad esercitare la mercatura in Arona senza..pagare al municipio un dritto proporzionato al ramo di commercio che intendevano di esercitare, e farsi dichiarare vicini cioè soggetti alla medesima parrocchia. Le prime memorie dell’esercizio di questo diritto le ricaviamo dal l’istromento delli 4 aprile 1492 rogato Giovanni-Filippo Caccia; ma convien credere che anche di prima si esercitasse giacchè dallo stabilimento degli statuti che lo introdusse alla suddetta epoca trascorse più di un secolo e mezzo. Quest’usanza proficua al municipio che sussiste tuttora nella Germania e nella Baviera, venne poi levata coll’editto del nuovo censimento 13 settembre 1775.

Che Arona anche prima di essere qualificata per bargo, e prima di essere infeudata ai Borromei fosse luogo ragguardevole, è una prova inconcussa l’antica sua ragione del mercato e del terraggio, che si ripete da epoca anteriore al 1475, giacchè vi ha una sentenza delli 14 settembre detto anno ricevuta dal cancelliere arcivescovile di Milano Pietro Penna, in favore dell’abbazia di san Graziano sopra la ragione e riparto del mercato chiamato allora di san Graciano, contro l’arcivescovo di Milano,