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che sia stata fabbricata veramente per uso di torre, non si sa intendere per qual fine lo fosse in un paese in allora molto più piccolo di quello che è adesso, che non era ancora cinto nè munito di alcune fortificazioni, nè si ha memoria che vicino a questa torre fossevi qualche altro riparo o specie di fortezza. Conviene pertanto o lasciare sotto il velo della venerabile antichità lo scioglimento di questo problema, o ritenere che le adiacenze di questa torre fossero luoghi di fortezza. Io non crederei certamente di cadere in errore al ritenere per buona questa ultima congettura, al riflettere che questo terreno è posto su di un luogo eminente che domina quasi tutto il paese; queste per lo più erano le situazioni nelle quali si fabbricavano a quei tempi i castelli e le case dei potenti signori e gli altri recinti di sicurezza; e non è fuori di senso il supporre che il conte Adamo, fondatore del monastero dei Benedettini, abbia prescielto un luogo di sua proprietà per la costruzione di tale monastero, e come persona distinta, qual era un conte ed un capitano generale d’armata, abbia qui avuto o la sua casa od un suo castello. Le grosse mura che tuttodì si vedono avanti il sacrato della chiesa de’ santi Gratiniano e Felino sono senza dubbio avanzi di fortezza. Nell’escavazione fatta nel 1829 per l’abbassamento della stretta che passa fra la detta chiesa e quella di Santa Maria, si scoperse una lunga tratta di muro sotto l’andamento della medesima stretta, che per l’enorme grossezza fu giudicato per muro di fortificazione. Inoltre nell’angolo di levante che sostiene la sagrestia della chiesa di Santa Maria in contatto del vicolo sul principio della discesa si ebbe nella stessa occasione a demolire con fatica un pezzo di torrione rotondo, unito