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86 memorie storiche di arona

sculti pure in sasso nell’acuto delle vôlte interne dello stesso tempio unitamente allo stemma del paese, i quali non si potevano ivi collocare che nell’atto della formazione delle vôlte, nelle quali sono pienamente internate, fanno una prova plausibile che l’erezione di detta chiesa non può essere anteriore che di poco tempo alla sua consecrazione, seguita appunto circa quarantotto anni dopo che i Borromei erano stati investiti del feudo di Arona; 4° che la struttura esterna ed interna di questa chiesa; e specialmente le medaglie ed i fregi che stanno sul vôlto dell'ultimo arco alla sinistra entrando avanti il battisterio, i rappresentanti la vita de’ santi Policarpo e Sebastiano, e le Sibile, sono segni caratteristici di quel secolo, e come tal vennero rispettate dal dotto e munifico ristauratore del detto tempio in epoca a questa posteriore. Tali riflessioni, congiunte alle prove di fatto poc’anzi citate, convincono appieno che questa non è l’antica chiesa di Santa Maria ufficiata dai cappellani mercenarii dipendenti dai Benedettini, ma che è stata eretta posteriormente sul luogo e sugli avanzi di quella che preesisteva all'anno 1271. L’arciprete Gratiniano Ponzoni, di venerata memoria, nello stato delle chiese di Arona da lui formato nell’anno 16421 parlando di questa chiesa dice: «Tutto il sito e strade tra le due chiese collegiata e de’ santi Gratiniano e Felino, è sempre stato della collegiata per seppellirvi i morti. Essendo necessità passar dall’una all’altra chiesa, nè potendosi in altra maniera chiudere, si sono fatti dei muri al lungo per proibire che i cadaveri sepolti non vengano dissotterrati e ciò è seguito l’anno 1637, e se

  1. Nell'archivio della collegiata i pag. 35.