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Lo scrivente raccolse quante potè di queste biografie, ricorse ai lumi di persone dotte e benemerite della patria istoria, e spera che riesciranno interessanti i cenni biografici, che s’accinge a qui ricordare.

S’incomincia a parlare dei vescovi, e per progredire con maggior regolarità si dividerà la loro storia per secoli in ordine cronologico.

Vescovi che fiorirono nel XIII e XIV secolo.

1° Nicolò Guascone, o Vascone dei Marchesi di Ceva, minor osservante e generale del suo ordine, trovandosi vacante nel 1292, il vescovado d’Albenga, e discrepanti i canonici nella scelta del nuovo vescovo, venne il Guascone da Nicolò IV, eletto ad occupar quella sede vescovile con bolle pontificie delli 29 gennaio stesso anno.

La sua carriera episcopale fu tempestosa anzi che no, e non lasciò di sè presso gli Albenganesi troppo onorevole memoria.

Se gli dà carico d’un gravissimo danno arrecato a quella chiesa vescovile colla vendita che egli fece del principato di Oneglia ai fratelli Nicolò e Federico Doria nobili e potenti Genovesi figli del fu Babilone, come da istromento 30 gennaio 1298 stipulato in Savona nella chiesa di S. Maria delle tre fontane, nell’intervallo tra nona e vespro e rogato Pietro Grasso de Itera notaio imperiale.

Questo cospicuo ed ampio principato, fu sempre goduto nel temporale dai vescovi d’Albenga sino dai tempi di Carlo Magno.

Era composto del castello e villa d’Oneglia, del Bestagno, del castello e castellania del ponte d’Assio, e villa di detto castello e castellania, delle ville di S. Pietro del Testico, e del Poggio Bottaro, di Torria, di Chiusanico, e di Gazzelli, con tutti i loro territorii e pertinenze, mero e misto impero, e totale giurisdizione, ed anche acque, molini, boscaglie, ecc.

Il tutto pel prezzo di undici mila lire genovesi.