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CAPO XVII.


Altri disastri.


Non furono le sole innondazioni che infestarono la Città di Ceva, ma andò assoggetta a ben altri non meno deplorabili disastri.

La peste del 1348, citata dal professore Andrà nelle notizie storiche di Ceva stampate in Torino nel 1796, imperversò fieramente in questa Città e nei suoi dintorni: non si sa per quanto tempo.

Il Bembo nella sua storia della Repubblica Veneta narra, che l’anno 1497 i Veneti venendo da Savona avanzatisi nelle terre del Marchesato di Ceva, i Cevesi che si fecero incontro per respingerli coll’armi, ma fu fatto di essi non poca strage, furono inseguiti sin dentro le mura, e due borghi di Ceva furono incendiati.

Ecco le sue precise parole:

«Per terra poi ritornando i fanti e gli stradiotti della repubblica da Pisa mandati, incominciarono a correre ne’ confini della terra di Ceva che è sopra Savona e nelle parti de’ francesi da signori ivi nati era posseduta. Ciò inteso quelli di Ceva commossi, con que’ fanti che vi erano, e ve ne erano molti, prese le armi ad essi corsero coi quali affrontandosi essi tutti gli fugarono, ed ucciserne molti, e dugento presi ne menarono.