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del civico consiglio si prescrive che il Sindaco assistito da quattro ragionatori o dalla maggioranza di essi metta in iscritto le proposizioni da farsi a consiglieri, e non possano essere più di quattro per giorno. Che queste si debbano leggere dal notaio del consiglio, in sermone vulgari, e che i consiglieri uno per volta dicano il loro parere, e non si possa proporre la stessa cosa due volte in un anno.

Si prescrive con apposito capitolo che il valore delle monete in corso debba regolarsi da quello di Savona.

Si legge un capitolo non meno curioso di tanti altri in cui si proibisce alla donna di visitare spose o donne che hanno partorito sotto pena di soldi 20. Si eccettuano però le madri, le figlie, le sorelle, le consanguinee germane. Item statutum et ordinatum est quod qœvis mulieres Cevae non audeant vel presumant visitare sponsas aut paglioratas sive ad ipsas ire, etc.

Si stabilisce un collegio di notai per Ceva, e se un notaio non collegiato riceverà alcun atto pagherà 25 fiorini.

Si trova un’aggiunta al capitolo delle bestemmie in cui s’infligge la pena di soldi 60, o di 3 ore di berlina nella piazza di Ceva, a chi bestemmiasse contro Dio dicendo: a dispetto di Dio: rinnego Iddio: Iddio non può fare tal cosa. Come contro chi dice parole disonoranti contro Maria Vergine o contro la Croce, o contro santi e sante, ecc.

L’ultimo capitolo di questi statuti atteso la calamità dei tempi prescrive che ogni sei mesi sia rinnovato l’intiero consiglio. La nomina del Sindaco si farà pure ogni sei mesi e si sceglierà in tutti i quartieri di Ceva per turnum. Lo scadente non potrà venir rieletto se non dopo due anni.

Gli ultimi consiglieri che sottoscrissero od approvarono questi statuti sono i seguenti:

Johannes Bombellus Sindicus
Petrus Clavellus
Andreas Franchus
Matheus Leoni