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dopo breve dominio su questo Marchesato della Francia e dell’Impero, passò con imperiale diploma delli 3 aprile 1531 definitivamente a casa Savoia sotto il cui paterno regime, ad eccezione del governo Napoleonico, si mantenne sino al giorno d’oggi.

Pareva, dice l’autore delle famiglie Nobili della Monarchia di Savoia, tom. 2° pag. 151, che ormai il Marchesato di Ceva dovesse perpetuamente restare annesso all’Impero perchè non eravi potenza che potesse toglierglielo, tuttavolta restò per pochi anni sotto il governo imperiale, e fu per atto di grazia trasferito nel potere del Duca di Savoia.

Carlo III, sposo a Beatrice sorella di Elisabetta moglie dell’Imperatore, vedendo quanto essa potea sull’animo della germana e sapendo quanto costei potea sull’animo del marito, sperò determinare l’Imperatore a fargli donazione del Contado d’Asti e Marchesato di Ceva mettendo in opera l’influenza di quelle due donne, e non sperò invano, perocché l’imperatore aderendo ai voti di Elisabetta con suo diploma 3 aprile 1531 (sovracitato) donava generosamente alla duchessa di Savoia Beatrice, il Contado d’Asti e il Marchesato di Ceva con investitura per lei e i suoi successori maschi comandando ai sudditi del Contado e del Marchesato di prestarle omaggio ed obbedienza come a vero loro padrone.

Nel diploma suindicato leggesi questa formola: Essendo venuta a noi l’Ill.ma Principessa Infante di Portogallo duchessa di Savoia, carissima sorella, e consanguinea nostra, domandando che si degnassimo concederle in feudo il contado d’Asti, ed il Marchesato di Ceva, situati presso i dominii dell’illustre Carlo Duca di Savoia, principe e consanguineo nostro carissimo e marito di Lei........ Noi considerando tanto la singolare di lei fede verso di noi, la sua devozione e benevolenza, quanto il reciproco affetto tra lei e la serenissima Imperatrice, nostra carissima sposa, ed avendo riguardi alla rinunzia di tali stati, fatta in favore di noi e dei nostri successori ed eredi del serenissimo signor Francesco re dei