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Diffatti Amedeo VIII, fu chiamato a giusto Titolo il Salomone dei suoi tempi, nel 1430 accrebbe e riordinò gli statuti, che l’avolo suo Amedeo VI, aveva dati alla Savoia. Fu eletto arbitro in molte discordie insorte fra regnanti del suo tempo e riuscì a pacificarli.
Nazionali e stranieri ricorrevano ai suoi consigli. Ordinò gli statuti dell’ordine supremo della Ss. Annunziata, e creò quello de’santi Maurizio e Lazzaro.
Stanco degli affari politici, della grandezza e pompa, e del secolo, disgustato specialmente per la morte della sua fedele consorte Maria di Borgogna, e per la perfidia d’un suo vassallo, il quale tentò trucidarlo, prese una risoluzione che destò la meraviglia universale. Scelse dieci tra i primi cavalieri della sua corte, si ritirò nel convento di Ripaglia dove vestì l’abito eremitico.
I padri del Concilio di Basilea in vista dei suoi talenti e della sua pietà l’elessero Sommo Pontefice sotto il nome di Felice V, nel 1439.
Tenne la dignità Pontificale con singolare fama di virtù per 9 anni.
Morto Eugenio IV, volle Felice V por termine ai scismi che laceravano l’unità della Chiesa, rinunziò il Pontificato a Nicolò V, e si ritirò nel suo pacifico eremitaggio di Ripaglia nel 1440, ove coi suoi cavalieri di S. Maurizio visse dimenticato dal mondo che aveva cessato di governare.
Morì in concetto di santità in gennaio del 1451. Gli fu eretto in Ripaglia un nobile mausoleo in marmo che i soldati Bernesi calvinisti spezzarono nel 1538, allettati dalla avara lusinga di trovarvi un tesoro. Le sue ossa raccolte da mano pietosa riposano nella Chiesa Metropolitana di Torino 1.
Dato così di volo un tocco su questo nuovo primo Marchese di Ceva conchiuderemo questo capitolo con dire che
- ↑ Il Re Carlo Alberto gli innalzò un magnifico monumento nella R. Cappella della SS. Sindone.