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Ceva, intimorito di troppo dalla tempesta che il minacciava prese la disperata determinazione di vender la sua libertà e 22 castelli al possente comune d’Asti per lire centomila astesi, come si vedrà altrove.

« Si colorì, dice il Della Chiesa, speciosamente il contratto con alcune convenzioni che parevano utili al marchese, pure riuscendo irreparabile il danno che s’incontra dal principe nel perder la sovranità, fu giudicato che il detto marchese errasse nel calcolo dei suoi disegni, e non fosse dettame di soda prudenza il metter la sua casa in soggezione, la cui essenza è sempre la stessa, ed il porre in una così strana contingenza i suoi parenti e discendenti, i quali indi furono costretti a seguitare il suo esempio, e pazientare che tutto il loro marchesato alli Astegiani per questa strada pervenisse.»

Quanto è vero che gli uomini grandi sono soggetti a grandi errori.

Onde spargere maggior luce sulla genealogia marchionale di casa Ceva, si crede cosa ben fatta il dare qui un sunto delle tavole genealogiche, e dei documenti che vi hanno relazione.

Comincieremo dalla più antica che è la tavola XLI del Guichenon istoriografo del secolo XVI, riguardante specialmente Menzia di Ceva che s’imparentò con casa Savoia, e che viene intitolata Extraction de Mencie de Ceva épouse de Aymon de Savoie, seigneur de Villefranche.

Lo stipite di questa genealogia è Bonifacio marchese di Saluzzo, di Ceva, di Savona, e di Cravesana 1130. Viene quindi Anselmo marchese di Ceva 1149. Da Anselmo viene Guglielmo marchese di Ceva, il quale sposò N..... della casa di Vento di Genova, Signore di Roccabruna, e di Mentone, famiglia illustre stabilitasi in Marsiglia. Da Guglielmo nacque Giorgio marchese di Ceva. Da Giorgio Nano marchese di Ceva che sposò una Doria. Al Nano succede Giorgio marchese di Ceva che sposò una figlia di Oddone