Pagina:Memorie storiche della città e marchesato di Ceva.djvu/44

44

CAPO VIII.


Genealogia dei marchesi di Ceva.


La genealogia di casa Ceva presenta non poche difficoltà come sperimentarono i più dotti ed esperti raccoglitori di cose patrie. Sulla scorta però di quanto sta scritto nel Della Chiesa, nel Guichenon, nel Moriondo, nel Casalis e nelle memorie dell’abbate Sclavo, potrà il lettore farsi una qualche idea della grandezza di quest’antica e nobilissima famiglia.

Leggesi nella Corona reale di Savoia di monsignor Francesco Agostino Della Chiesa, Vescovo di Saluzzo, che poco dopo la divisione dei sette figliuoli del marchese Bonifacio, il marchese Anselmo passò all’altra vita, lasciati due figliuoli, cioè Bonifacio e Guglielmo. Il primo conservò il nome di marchese di Clavesana, con il dominio d’Oneglia, Taggia, Pieve del Tecchio, Porto Maurizio, Andora, Diano e di sua valle, e di molti altri luoghi della riviera di ponente, dalla costui posterità vennero i signori di Rezzo nobili Genovesi e la famiglia Imperia nobilissima nel regno di Napoli.

Guglielmo il secondogenito assunse il titolo di marchese di Ceva. Della stirpe di questi primi marchesi di Clavesana furono Berta moglie di Guglielmo V marchese di Monferrato; Francesco, distinto guerriero negli eserciti di Federico II imperatore, ed Enrico governatore di Cremona sotto Enrico VII.

Questi due marchesi di Ceva e di Clavesana spiegarono insegne ed imprese differenti. Quello di Ceva scelse le tre