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Saliceto procuratori di Carlo conte di Provenza investirono d’una parte notabile della terra di Priero, Guglielmo, Giacobino e Baudino fratelli marchesi di Ceva. Priero appartenne quindi ai Galleani di Nizza dai quali passò ai Doria di Genova e fu poi eretto in marchesato a favore della magnatizia famiglia Turinetti di Chieri.

Il luogo di Priero si onora di aver dato natali al rinomatissimo Silvestro Mazzolino, dell’ordine di S. Domenico, il quale dopo aver conseguito molte dignità nell’ordine suo, fu maestro del sacro palazzo ai tempi di Lutero, contro il quale, come afferma il cardinale Bellarmino, dottamente scrisse: citandolo a comparir dinanzi a lui in Roma per dar conto delle sue false dottrine.

Questo insigne Domenicano è autore di molti libri pregievolissimi e specialmente dell’opera di Teologia che s’intitola dal suo nome: Summa Silvestrina.

PRIOLA. Sotto questo nome sono comprese due borgate situate l’una sulla destra e l’altra sulla sinistra sponda del Tanaro; vicino all’antica parrocchia di S. Giusto, sorgeva un forte Castello di cui non si vedono più che poche rovine.

Nel secolo x questo luogo era corte del Contado di Diano e si denominava Petra-Auriola.

Passò quindi sotto il dominio dei marchesi di Susa i quali

    Priero. Nella divisione dei Marchesi di Ceva toccò a Francesco signor della Chiusa e di Castelnuovo. Questa famiglia si estinse nel marchese Alberto il quale nel 1601 entrò nell’Ordine de’ Cappuccini col nome di Arcangelo, come si disse. Nel 1135 si trova un Ottone Visconte di Priero. Il sovranominato P. Silvestro de’ Mazzolini fu professore di teologia in Padova ed in Roma, vicario generale del suo ordine, e morì di peste nel 1523. F. Alessandro laico cappuccino servì con tanta carità gli appestati nel 1630 in Torino, Chieri, Asti, Pinerolo e Carmagnola, che per gratitudine quest’ultima città gli fece fare il ritratto; morì ottuagenario. L’arciprete attuale D. Giorgio Ferreri da Lequio, che con tanto zelo e prudenza per molti anni regge questa parrocchia venne or ora traslato da monsignor Ghilardi vescovo di Mondovì all’Arcipretura di Ceva, creduto degno ed atto a succedere al compianto arciprete D. Giovanni Olivero autore di queste Notizie storiche.