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Un ramo dei Signori d’Ormea ebbero poscia questo paese in feudo, quindi li Tesauri di Fossano.

Qui ebbe i natali l’abate Giovanni Magnone profondo teologo ed eloquente orator sacro.

MONTEZEMOLO detto Mons geminus e Monzemolus perchè la montagna su cui è posto presenta due prominenze. Si dice Monzemolus da chi lo denomina dal torrente Zemola che scaturisce alle sue falde.

Faceva parte del marchesato di Ceva nel 1190; il marchese Guglielmo lo cedette agli Astesi. Fu anch’esso nel 1495 confiscato da Ludovico d’Orleans e regalato ad Ettore di Montemar.

I Reali di Savoia lo infeudarono ai marchesi Cordero di Mondovì, che hanno colà un magnifico palazzo e molti beni stabili. Chi ne è attualmente padrone si è il marchese Massimo Cordero, senatore del regno.

MURIALDO. Murus altus posto nella sinistra sponda della Bormida chiuso fra due altissimi monti che s’ergono, a guisa di due muraglie, dal che sarà forse derivato il nome di Murus altus a Murialdo. Sulla destra della Bormida si vedono ancora le maestose rovine d’un ampio castello, in cui si dice cercassero ricovero i Murialdesi nel tempo delle incursioni dei Saraceni.

Fu già signoria dei marchesi di Ceva, quindi dei S. Giorgio Del Carretto di Castell’Argento.

    Murialdo. Fu feudo dei Carretti marchesi di Finale. Sopra la porta della chiesa parrocchiale di S. Lorenzo vi è il martirio del Santo titolare in pietra colla seguente iscrizione con caratteri così detti gotici:

    A. D. MCCCCXLV die XXII julii
    Sācto Laurēcio Magr. Francus Garonus fecit Ecclesiam.

                        Jōhs Vilicius Tempore Presbiteri
                        Petr. Badinus     Joh. Vergolio.
                        Masari.

    Fu ristorata questa chiesa dal cardinale Carlo Del Carretto. Vi è pure una seconda parrocchia col titolo di S. Antonio.