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una fertile valle traversata dal Tanaro, il popolo è spiritoso, robusto, e dato al commercio ed all’agricoltura.
Sul suo territorio nella val di Casoto sorge una magnifica regia villeggiatura dove sorgeva l’antica Certosa, e la Real Corte vi passa alcuni mesi dell’anno.
IGLIANO col suo piccolo castello faceva parte anticamente del marchesato di Ceva, e poi fu signoria dei Vivaldi di Castellino, e quindi eretto in contado a favore della mobile famiglia Sauli stabilita a Ceva, e ne è attualmente al possesso il signor conte Lodovico Sauli senatore del regno. Il castello d’Igliano fu distrutto già da molto tempo, ed ultimamente si spianò il poggio su cui s’ergeva, e si ridusse a pubblica piazza avanti la chiesa parrocchiale.
LEQUIO D’ALBA. Lecchio o Lecco fu dei marchesi di Savona, e poscia di quelli di Ceva. Aveva un castello che fu atterrato nel 1175. Passò ad Ottone marchese Del Carretto che nel 1190 lo vendette a Manfredo di Saluzzo. Ne pigliò possesso il comune d’Asti nel 1234. Cadute le libertà Astensi, il marchese di Saluzzo Manfredo IV ne investì suo fratello signore di Dogliani. Estinto il ceppo dei signori di Lequio, questa terra passò a Michele Antonio signore della Manta.
LESEGNO trovasi al confluente di Monza e di Cossaglia. Sorgevano nei tempi andati due castelli in Lesegno, l’uno in Montegrosso che fu smantellato, e l’altro alla Serra che fu ridotto ad abitazione privata.
Questo villaggio nel secolo X trovavasi compreso nell’ampia contea di Anriate posseduta dai marchesi di Susa. Nel 1134 per imperiali concessioni passò nel dominio della chiesa d’Asti. Passò quindi al marchese Guglielmo Ceva secondogenito di Giorgio I, il quale come si disse altrove unitosi ai marchesi di Clavesana, d’Ormea, di Nuceto, Battifollo ecc. ed al comune di Mondovì, mosse così aspra guerra a Giorgio
a Giovanni Antonio Pensa di Mondovì; estintasi questa linea di Giovanni