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BASTIA. Questo Castello trovasi sulla sponda destra del Tanaro là dove l’Ellero paga a questo il tributo delle sue acque. Il superiore dominio di questo Castello passò dai marchesi di Ceva a quello di Monferrato e Saluzzo che lo tennero a vicenda, coi Provenzali, e coi Visconti di Milano. Venne poi in potere dei Principi d’Acaia e dopo di essi nel 1418, se ne impadronì Amedeo VIII Duca di Savoia. Bastia è paese d’origine di monsignor Pio Forzani Vescovo di Vigevano ai nostri giorni.

BATTIFOLLO. Il castello di Battifollo trovasi rammentato in carte d’investitura del secolo XIII e specialmente in quella del marchese Ottone del 1203. Veniva a quei tempi chiamato Batifollum sive Castrum ultra Tanagrum. Le case di questo comune giacciono intorno alle rovine dell’antico castello. E miseri abituri sono dispersi qua e là pei boschi vicini. Gli abitanti industriosi traggono un continuo guadagno dal trasporto degli olii dal Genovesato in Piemonte.

Il suo castello fu abitato sino al 1772 dai marchesi di Ceva-Battifollo. Ivi nacque frà Roberto che fu compagno di S. Francesco, e morì in Assisi nel 1315 in concetto di Santo.

Di questo castello non rimane più in piedi che la torre.

CARRU’. Fu antica villa dei Bagienni. Fece parte del contado di Bredolo sotto Carlo Magno ed altri Imperatori. Nel 901 fu assoggettato da Lodovico III ai vescovi d’Asti. Nel secolo XII i marchesi di Ceva ne contrastarono loro il possesso.

    venne a Francesco Maria Della Rovere duca di Sora, che lo vendette nel 1515 a Sebastiano Sauli gentiluomo genovese. Ultimamente l’ebbero i Coardi. F. Raffaele De Bergeri morì priore dei Domenicani in Chieri con fama di grande virtù nel 1505, era di Bagnasco come lo fu D. Giovanni Battista Gorresio confondatore dell’Ordine dei Passionisti.

    Bastia. Fu feudo dei Vasco, dei Morozzo, dei Monbello di Frossasco e dei Parpaglia.

    Battifollo. Fu il castello occupato dal generale dell’esercito repubblicano francese nel 1796 dopo la battaglia di Millesimo.

    Carrù. L’antica parrocchia di Carrù era detta di S. Pietro in Grado dipendente dal Vescovo d’Asti, poi unita alla Badia di Ferrania.