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Piemontesi! Voi non sarete vittima della loro perfida politica, se voi uscirete dal vostro acciecamento, ed i francesi perdoneranno. Se un francese vi oltraggia nelle proprietà e nella persona, indicatelo, una pronta giustizia vi vendicherà sul momento, essa sarà terribile, e capace d’intimorire chiunque fosse tentato d’imitarlo.

Deggio però prevenirvi che se il sangue d’un sol francese caduto sotto il pugnale d’un assassino bagnerà ancora il vostro suolo, io distruggerò ed abbrucierò il villaggio, e la città che avrà tollerato e commesso il delitto. In una parola, protezione a chi si sottometterà e distruzione al ribelle.

Dal quartier generale di Voltaggio li 29 pratile anno 7 della repubblica francese (17 giugno 1799).

Il generale in capo
Moreau.



Questo proclama non fece altro che mettere per qualche giorno in allarme gli abitanti di Ceva; non risultando che Moreau emolo infelice di Bonaparte siasi accostato a questa piazza.

Quanto riuscì glorioso e degno d’ogni lode il fatto della presa del forte dagli uomini armati della città di Ceva, e dei circonvicini paesi, altrettanto riuscì infame ed esecrando quanto ci viene narrato della fiera di Priero, accaduto in questi giorni.

La legione francese proveniente da Ferrara per riunirsi al corpo d’armata repubblicana stanziato a Savona giunse da Mondovì li 23 giugno nella città di Ceva scortata da soldati Austriaci.

Il ricco bagaglio che la seguiva fu depositato nella Chiesa di S. Giovanni attigua al ponte di Cevetta. Di notte tempo alcuni malandrini vi penetrarono per una porta secreta, ed incominciarono ad esportare quanto credettero di maggiore convenienza.

All’indomani l’attuaro Sito vide dai bastioni del forte a