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CAPO LXI.


Il Generale Grouchì. Il Proclama di Moreau

e la fiera di Priero.


Occupata la fortezza dal capitano austriaco Schmelzem, come si disse di sopra, per aver gente pratica del paese chiamò a sè nel forte l’attuaro Sito, il Vassallo Mellini di Scagnello1 ed il misuratore Cappa di Castellino, e loro commise la scelta di 80 uomini della forza armata, di diversi cannonieri piemontesi, e di due ufficiali. Col loro aiuto si riadattarono i trinceramenti, e si pensò alle necessarie batterie.

Nel giorno 25 maggio ricomparvero i francesi nel territorio di Ceva ed il 26 entrarono in città.

Il comandante austriaco incaricò l’istessa sera l’attuaro Sito, di richiedere il Cappellano del forte, padre Ignazio da Pamparato Cappuccino, di voler dopo la Messa del mattino seguente tener discorso ai Piemontesi di guernigione, onde animarli a combattere valorosamente per la religione, per la patria e pel Re. Animò anch’egli i suoi austriaci a combattere da forti, fece prestare giuramento di fedeltà all’attuaro Sito, Mellini e Cappa, quindi comandò che si desse fuoco al cannone d’allerta.

  1. Conte Gaspare Mellimi di Scagnello. I Mellini sono di famiglia antica e nobile di Millesimo che ebbero il feudo di Scagnello con parte di Ceva per matrimonio con donne di casa Gagliardi. (A. B.)