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Libertà, Virtù, Uguaglianza.
Goyneau comandante militare.
Cittadini, ufficiali del Municipio, io vi presento il cittadino Sito che rimesso in libertà dopo essere stato in prigione dai 17 frimaio a questa parte, pel troppo zelo dimostrato per l’ex suo Re, e per le pene, sofferenze e tristezze cagionate a’ diversi onesti e bravi repubblicani, la grande nazione che ha voluto rigenerare il bel Piemonte, lo perdonò.
Io v’invito, o cittadini, a prendere il cittadino Sito sotto la vostra protezione, come lo sarà sotto la mia, essendo uguale a tutti gli uomini di paese libero. Tutto quello che passò sia per sempre dimenticato.
Tali sono le leggi degli uomini della libertà.
Li 9 piovoso anno 7° della repubblica francese, una ed indivisibile.
Viva la repubblica.
Goyneau.
Pendente la sua prigionia nel forte contrasse il signor Sito una specie d’amicizia col capitano d’artiglieria Chevalier marsigliese. Avendo questi la moglie negli ultimi periodi di gravidanza, lo richiese d’una camera nella sua casa in Ceva onde poterla far meglio assistere nel suo parto.
Di buon grado gliel’accordò l’attuaro Sito, che fu poco dopo rimesso in libertà. Si diede in queste circostanze lo spettacolo ai Cevesi d’un battesimo alla repubblicana.
Avendo madama Chevalier dato felicemente alla luce un figlio maschio, il comandante del forte si esibì di farla da padrino. Si stabilì il giorno pel solenne battesimo. Si adunarono nel palazzo civico il comandante, tutta la municipalità, ed il giudice di pace avv. Antonino Morretti vestito da guardia nazionale, tutti cinti della sciarpa tricolore. Si