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che ella accolse senza resistenza l’armata repubblicana, che il di lei forte fu rimesso alla medesima in deposito.
Questa città perciò dovrebbe meritare una distinzione in confronto delle altre, che non si trovarono in simili circostanze, e non essere gravata d’una tassa maggiore.
La vostra commissione militare impone alla città di Ceva il pagamento interinale della metà di dette lire 37m., in oro od argento non avuto riguardo alle fatte somministranze.
Noi vi preveniamo, cittadini, che inutilmente si è rappresentato a questa commissione d’avere soddisfatto ai generi di prima necessità, pel valore di oltre quaranta mila franchi.
Essa ferma nei suoi decreti minaccia la città, e questa ha dovuto approvare la popolazione con esigerne il pagamento forzato in soli biglietti di finanza.
Cittadini, parte dell’armata repubblicana sbalzava allora dalle montagne senza alcuna provvista: voi generale comandante lo avete annunziato ai vostri fratelli d’armi.
La nostra città devastata da tre anni dall’armata Piemontese ed Austriaca, si applicò intrinsecamente a provvedere la vostra armata di grano, di foraggio, di carne e di bosco, non conterete voi questo genere di provvisione più vantaggioso che l’oro e l’argento?
Non riguarderete voi questa provvisione come un esatto sovrabbondante compimento al contributo?
Cittadini, la nostra città riclama all’umanità della nazione francese, questa che ambisce di sollevare dall’infelicità i popoli che la ricevono soffrirà il loro esterminio? Noi siamo pronti a rispondere alle requisizioni compatibili colle nostre forze.
Noi osiamo perciò di chiedere a voi cittadino generale, a voi cittadino commissario del Governo che vi degniate di commettere alla commissione militare di esaminare lo stato delle provviste, d’incontrarne l’importo sulla tassa