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Moncalieri il 15 ottobre 1796 morì il giorno seguente in età d’anni 70.
Carlo Botta parlando di questo re così si esprime: «Vittorio Amedeo III, avrebbe avuto in sè tutte le parti che in un reggitor di popoli si possono desiderare se non fosse stata quella smania di guerra che notte e dì il tormentava. Quindi consumò l’erario per mantenere i soldati, ed i soldati consumarono il paese.... lasciò morendo un regno servo che aveva ricevuto intiero, un erario povero che aveva ereditato ricchissimo, un esercito vinto che gli era stato tramandato vittorioso.»
Venendo al marchese di Cravanzana io devo pagare alla sua memoria un tributo d’ossequio e di riconoscenza perchè ricevetti da lui delle dimostrazioni di più che paterna benevolenza essendo a lui debitore di quanto io sono, perchè mi spianò la via che mi condusse al santuario somministrandomi i mezzi, onde poter attendere alli studii e costituendomi l’ecclesiastico patrimonio. Nato io nel suo palazzo di Breolungi, ebbi campo ad ammirare le rare qualità di sì illustre personaggio, ne godetti la confidenza, e la feci per qualche tempo da suo intimo segretario nel 1814, in surrogazione di D. Matteo Olivero mio fratello che ne era il segretario ed il Cappellano di casa.
Nacque il marchese Luigi Fontana di Cravanzana in Torino di nobile prosapia Monregalese, in cui figurarono uomini illustri per cariche e per dignità, abbracciò da giovine la carriera degl’impieghi fu primo uffiziale di finanze, ambasciatore a Genova, quindi ministro di guerra.
Dopo la morte di Vittorio Amedeo III, continuò per qualche tempo ad occupare il ministero di guerra, sotto il regno di Carlo Emmanuele IV, ma caduto il Piemonte nelle mani dei repubblicani, ed avendo il marchese di Cravanzana rifiutato ogni sorta d’impiego e da Napoleone e dal direttorio, fu preso di mira dal partito avverso a casa Savoia ed oppresso da enormi contribuzioni. Furono queste così frequenti