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parte più ricca del Piemonte; vinto battaglie senza cannoni, varcato fiumi senza ponti, marciato viaggi senza scarpe, passate notti senza tetti, sostenuto giorni senza pane, ecc.


CAPO LV.


Vittorio Amedeo III, ed il suo Ministro

Marchese di Cravanzana.


L’infausta tregua di Cherasco, che fu per Ceva il principio di fatale decadenza, rende interessante la memoria di Vittorio Amedeo III, e del marchese Fontana di Cravanzana l’uno re e l’altro ministro di guerra in quei tempi di tanta angustia e di tante sventure pel Piemonte e per tutta Italia.

Vittorio Amedeo III, nato li 2 giugno 1726, diede da giovine non dubbie prove di valor militare nelle battaglie di Cuneo, Bassignana, ecc. Succeduto nel regno a suo padre Carlo Emmanuele III, cangiò l’organizzazione militare. Liberò la Savoia dai diritti di pedaggio, fece riparare il porto di Nizza, eresse la cittadella di Tortona, ampliò la cittadella d’Alessandria, e fece costrurre l’osservatorio di Torino.

L’infelice monarca dopo la pace di Cherasco si vide esposto a tutte le violenze del direttorio senza più avere un solo alleato. Il suo cuore ne fu oppresso di tristezza e i popoli parteciparono del suo dolore. Non sopravvisse più di sei mesi alla funesta capitolazione. Colpito di apoplessia a