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resistenza. Se dopo 24 ore dalla notificanza della presente citazione, non vi sarete arreso io non ammetterò veruna capitolazione e sarà passata a fil di spada la vostra guarnigione. Se la conservazione della Città di Ceva, la quale sarà certamente sacrificata al fuoco delle batterie; se la salvezza dei prodi che comandate v’interessa, accettate, signore, un’onorevole Capitolazione e rendetevi sull’istante.
Bonaparte.
Questo dispaccio fu portato a Ceva dall’aiutante di campo di Napoleone, il capo di battaglione Marmont. Fece questi di tutto per entrar nella fortezza colla lusinga di persuaderne la resa per via della più vantaggiosa capitolazione, ma non gli riuscì.
Intanto, dice Botta, scrittosi da Colli a Bonaparte si sospendessero le offese, rispose nè potere nè volere se prima non gli si davano due delle tre fortezze di Cuneo, di Alessandria, di Tortona.
Consentiva il re per la prima e per l’ultima e di più per Ceva che oppugnata gagliardamente con uguale gagliardia si difendeva. Adunque l’estremo momento essendo giunto in cui l’antichissima Monarchia del Piemonte si doveva, cessando d’esser padrona di se medesima, cadere in servaggio altrui fu accordata in Cherasco la tregua tra Bonaparte dall’un lato, Latour e della Costa dall’altro, con questo che i repubblicani occupassero Cuneo, li 28 aprile. Tortona non più tardi del 30, la fortezza di Ceva, subito dopo gli accordi.
Non tardò Napoleone a spedir tosto i suoi ordini al Governatore della fortezza Tornafort.
Eccone il dispaccio.
Armata d’Italia — Stato maggior Generale
Dal quartiere Generale di Cherasco li 10 fiorile anno 4
della Repubblica Francese, una e indivisibile.
Vi spedisco Signore, l’ordine del vostro Re, di rimettere