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Siete ancora in tempo, ripigliò Salicetti. Sito rispose: direste bene se questa popolazione avesse l’energia ed il coraggio della nazione francese, ma noi siamo oppressi dalla miseria. Dunque vivrete miserabili, conchiuse Salicetti; Sito però soggiunse: Non siete voi altri francesi gli apportatori della felicità? Noi in mezzo a voi vivere miserabili? Siete troppo generosi ed umani per non permettere questo.

Bonaparte rivolto di nuovo a Sito con faccia altiera, prese a dirgli: orsù, pensate a provvedere per ventidue mila uomini che devono ancora passare. Sito rispose: generale cittadino, voi avete inteso le grandiose provviste da noi già fatte alla vostra armata e le nostre strettezze....

Bonaparte fingendo collera e battendo coi piedi il pavimento, disse: vi farò fucilare. Sito senza punto scomporsi rispose: generale cittadino, siamo nelle vostre mani, fate di noi quel che volete ma se siete umano non pretenderete da noi l’impossibile. Bonaparte fece un sorriso e cosi finì il nostro colloquio.

Berthier sempre pensieroso non articolò mai parola.»

Alla sera Bonaparte si mise ad un balcone di casa Morretti verso la pubblica piazza, diede attorno uno sguardo, e scorgendo sulla vicina prominenza un castello, chiese di chi fosse, ed essendogli risposto che era di casa Pallavicini famiglia nobile e molto cortese, uscì a passeggio, salì in castello e vi passò la notte1.


  1. Napoleone Bonaparte passò una notte a Millesimo e dormì nel palazzo del Marchese, ne passò un’altra a Saliceto e dormì in casa Rodolo, riguardo a Ceva vi è un po’ di discrepanza di opinioni. Il sig. Sito lasciò scritto. «Della giornata Bonaparte coi suoi camerata del quartiere Generale prese la strada di Lesegno» Lo scrittore però delle presenti memorie sentì più volte dal sig. avv. Morretti uomo di conosciuta probità, di cui godeva la confidenza e l’amicizia che Napoleone si fermò realmente in casa sua e pernottò in castello. Quando il Morretti fu nominato membro