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un Monte di Pietà colla cospicua somma di ll. 12m. approvato da S. M. Vittorio Amedeo III, istituì erede questo pio stabilimento della pingue sua eredità valutata circa 150m. franchi.

Nel 1814, l’intendente Giuliano Appollinare Morretti fondò in quest’ospedale due letti d’incurabili ed un terzo ne fondò suo nipote avvocato Antonino Morretti.

Il signor D. Agostino Davico Cevese, morto li 3 gennaio 1816, fece dono in suo vivente di lire 8m. a quest’ospedale, e gli legò morendo un calice d’argento.

Nel 1829, il signor D. Agostino Susa dei Poggi S. Spirito e canonico di quest’insigne Collegiata, legò a quest’ospedale lire dodici mila coll’obbligo di erigere due letti d’incurabili, e far celebrare una Messa nella Collegiata nei giorni festivi dopo la spiegazione del Vangelo1.

  1. Qui si possono portare le iscrizioni, e le arme dei pii Benefattori.
    DD. Antonius et Georgius de Gandulphis Cæbani ut pauperum leventur precibus 20 scuta rom. publico huic hospitio largiverunt an. 1307.
    Arma: campo bianco in cui una pianura verde con cinque piante di grano, tra le quali un orso rampante al naturale.
    DD. Aloysius et Jactrettus de Geogiis 80 loca Montis S. Georgii Genuæ in publici hujus hospitii ejusque ecclesiæ commodum atque egentium puellarum nuptum conferunt.
    Arma: Fasciato a sei pezze d’oro e di nero, sopra le quali una banda bianca caricata di tre lettere G. all’antica.
    D. Gerandus Sartorius Ceb. hujus Xenodochii Oratorio annuo ætatis nostræ scutato posteros ad majora excitavit. an. 1497.
    Vi è l’arma che è d’argento alle forbici aperte di ferro, col capo di nero a tre stelle d’oro in fascia.
    D. Ludovicus de Oddera ob data huic loco XX scuta Rom. in ejusdem benefactorum numerum receperunt. an. 1507.
    Arma: d’argento a due palle di nero in mezzo a due bande rosse.
    Eques Andreas Bassi Doct. Med. Cebanus fundos aliquos et 25 loca Montis S. Georgii Genuæ huic Xenod. legans egentium puellarum doti consuluit an. 1517.
    Arma di rosso con la croce a quadretti d’oro e di nero.
    DD. Petrus et Magdalena conjuges de Berretis Cebanis cum liberos non haberent pauperes in hoc Xenodochio ægrotantes bonorum suorum haeredes fecerunt an. 1530.