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servirsi per niente dei redditi dei due ospedali, e ciò sotto pena di cinquanta scudi d’oro, e della scomunica in sussidio.

Si conserva nell’attuale ospedale una serie d’armi gentilizie ed alcuni ritratti dei principali benefattori di questa pia opera che sono i seguenti:

Nel 1307, Giorgio Gandolfi legò a quest’ospedale venti scudi romani.

Nel 1497, Gerardo Sartorio lasciò un’annualità denominata annuo ætatis nostræ scutato.

Nel 1507, Ludovico Odera legò allo stesso venti scudi romani.

Nel 1517, il cav. Andrea Bassi legò N. 25 luoghi della banca di S. Giorgio in Genova.

Nel 1530, Pietro e Maddalena Berretta fecero l’ospedale erede dei loro averi.

Nel 1548, Maddalena Chiavelli legò al medesimo una casa.

Nel 1643 Maria Bianchi lo fece erede di sue sostanze.

Nel 1678, Giuliano Bocca gli fece un legato di 120 scudi romani.

Nel 1680, Francesco M. Barruero fece suo erede l’ospedale. Così Marcantonio Chiavelli nel 1701.

Nel 1764, Gio. Antonio Riccardone vi legò 400 scudi romani.

Nel 1793, con testamento delli 7 marzo dissigillato li 24 giugno stesso anno, rogato Solaro, il signor Carlo Antonio Chiavelli patrizio Cevese ed ultimo di sua famiglia, comandante della Cittadella di Mondovì, dove seguì il suo decesso, istituì erede per parti eguali quest’ospedale, e l’orfanotrofio, di sue sostanze.

Nel 1798, l’avvocato Giovanni Battista Greborio, di cui si farà onorevole menzione nel Capitolo in cui si tratta della separazione dell’ospedale della confraternita di S. Maria, dopo aver con istromento 25 febbraio 1794, rogato Bottalla, eretto